Recensione Revolution Muff by Federico "FRED" Carpita

Pubblicato il 18 Ottobre 2012

Ciao a tutti!

Oggi ho provato per voi un nuovo pedale, il "Revolution Muff" di Sharada Handmade Guitar Gear.

questo è il video
http://www.youtube.com/watch?v=sMmpgD4_pRQ

Si tratta di un pedale Muff basato sulle migliori sonorità fine anni '60 e '70 in cui il suono di chitarra "muff" ha spopolato in tutte le band e in tutti i generi da rock classico fino ai primi bagliori del hard rock.
E' ritornato recentemente di moda associato a molte band NuMetal tra cui i Korn.

Per chi non avesse molto presente di che tipo di suono si tratta, il "muff" è un distorsore molto potente che genera un suono piuttosto "attufato", grintoso e con un sustain molto lungo.

Solo a titolo di esempio e per avere un'idea più precisa dei diversi contesti in cui è stato usato il muff si può ascoltare il Santana degli anni '70, il brano originale "American Woman" dei The Guess Who (NON la copia rifatta da Lenny Kravitz) in cui l'assolo iniziale è interamente suonato con un muff,David Gilmour e tantissimi altri artisti.

Quando si parla di muff in genere si pensa subito al noto Big Muff. Detto tra noi, a meno che non ne abbiate uno originale degli anni '70 il suono oltre certi volumi comincia a diventare fastidioso e super-zanzaroso.
Il Revolution Muff di Sharada, al contrario, sembra aver risolto completamente il problema pur mantenendo il suono sempre molto potente e gestibile a qualsiasi volume.

ESTETICA:

Il pedale si presenta in un box metallico,molto robusto,con il jack di alimentazione in testa al pedale(si alimenta solo tramite alimentazione esterna 9vdc con lo standard negativo al centro).
Tre manopole (LEVEL, TONO, SUSTAIN), led rosso molto luminoso ed una grafica rossa e nera incisa nel metallo con la scritta "Revolution Muff".

SUONO:

Sicuramente il muff non è un pedale per tutti i gusti.
Il suono è così particolare da richiedere un minimo di dimestichezza nella gestione ed una certa abitudine uditiva.
Il muff di Sharada però ci consente di utilizzare tutte le possibilità del pedale senza avere suoni indesiderati da dover controllare in preda alla disperazione.
Per questa prova ho utilizzato una chitarra specifica: un'Ibanez AX 7521 made in Japan del 1999 a 7 corde, quindi NON la copia coreana ma quella originale con i pickup ad uscita medio-bassa.
Il motivo di questa scelta è dovuto al fatto che il muff oggi è usato più per chitarre ritmiche tipiche del metal moderno che non per parti soliste stile '70s e quindi una chitarra a 7 corde ha un colore grave e denso adattissimo al genere in questione.

La manopola LEVEL è un volume generale di uscita ma non funziona come un Master Volume.
Diciamo che segue molto il lavoro delle altre due manopole. Ovviamente questo non costituisce un difetto visto che il muff lo si regola per ottenere il nostro suono una volta per tutte dopodiché lavoreremo solo con quello. Quindi in questo caso è opportuno che questa manopola lavori in accordo con le altre a differenza di come può avvenire su una testata di un ampli con il volume Master.
Vedere l'esempio del chitarrista dei Korn per credere...
Si può gestire la quantità di suono in uscita con il caro vecchio metodo...il potenziometro della chitarra o un pedale volume sistemato in catena effetti prima del nostro muff. Così se avremo la necessità di un suono momentaneamente più "pulito" basteranno pochi millimetri di rotazione del volume della chitarra e manterremo la stessa sonorità scura ma ad un terzo della potenza sonora rispetto al suono pieno.

La manopola TONO è davvero notevole e regola il suono del muff da toni molto scuri e pesanti (tipici del NuMetal) a toni aperti vicini ad un Synth analogico. All'incirca a metà ho trovato la corrispondenza con il suono dei Korn.

E ora veniamo al dunque...

La manopola del SUSTAIN.
Qui sta l'essenza di ogni muff che si rispetti ed è proprio qui che vediamo l'enorme potenziale sonoro del Revolution Muff svelarsi in tutta la sua magnificenza.
All'incirca ad un quarto della corsa del potenziometro si ottiene quel bel suono muff da ritmicona. Possente e cattiva (ovviamente alzando un bel po' anche il LEVEL). Così potremo anche gestire meglio la dinamica della plettrata.
Il bello però viene quando si comincia ad alzare oltre la metà il SUSTAIN e i suoni di chitarra durano decine e decine di secondi se si suona a note singole.
Gli accordi presi in questa modalità, invece, sono di una potenza devastante. Se avete un ampli con testata e cassa preparatevi a ripagare i vetri rotti ai vicini perché sarà impossibile resistere alla tentazione di aumentare incondizionatamente il volume.
A questo livello di SUSTAIN, comunque, la manopola LEVEL agisce quasi come un Master Volume e non ci fa perdere la botta sonora anche a volumi contenuti.
Un'ultima considerazione,nonostante le tonnellate di gain che il pedale tira fuori,il rumore(uhm,hiss,fruscii,soffi e chi più ne ha più ne metta,tipico di tantissimi muff artigianali e non) è pressochè inesistente anche con le manopole del LEVEL e SUSTAIN al massimo della loro escursione.


CONCLUSIONE:

Il Revolution Muff è un pedale truebypass e ciò garantisce che quando il pedale è spento il segnale non vada perso per strada e il suono non diminuisca di intensità.


Ho provato anche altre chitarre più tradizionali con il Revoution Muff ma devo dire che il meglio lo dà con strumenti che usano accordature abbassate. Ad esempio basta abbassare il Mi basso in Re su una qualsiasi chitarra a 6 corde e già il Muff si fa sentire di più.


Per concludere il Revolution Muff è un pedale per chi ha gusti definiti in fatto di sonorità pesanti che prendono allo stomaco senza dover girare la manopola dei bassi al massimo.
Inutile spendere capitali in muff commerciali che tradiscono il suono originale appena si gira la manopola un po' più in la dei livelli usuali.
Certamente non è per tutti i rockers ma molti potranno scoprire una sonorità "inedita" rispetto agli standard sempre precisa e accurata che personalmente trovo magnifica.


...For Those About To Rock...


Fred

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